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DOI Daten mit Auflösung

10.48268/dante/2021/0001

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    Abstract/Hauptbeschreibung

    Oggi, nell’anno del Signore 2021, a 700 anni dalla morte del sommo Dante Alighieri, ci si chiede: “Perché un’opera letteraria come la Divina Commedia, cambiati tempi e costumanze, continua, dopo circa settecento anni, ancora ad affascinare?” Affascinare non solo poeti, letterati, artisti ma, incredibilmente, anche i fotografi, che “scrivono con la luce”, come dice l’etimologia, ciò che essi guardano. L’immagine fotografica può essere usata in senso metaforico per illustrare, interpretare, commentare, oggi, la Divina Commedia? La risposta non può essere che affermativa, poiché Dante Alighieri ha scritto degli eterni interrogativi dell’uomo: la tristezza, la violenza, l’avarizia… ma anche la bellezza, la santità, l’amore e così di seguito. E Francesco Carracchia, medico e fotografo, si è messo alla prova con le sue immagini, che ritraggono situazioni fortemente simboliche oltre che di notevole impatto espressivo. La Divina Commedia è un “racconto” in versi. La novità, grazie alla nuova Musa della fotografia, è stata di usare immagini fotografiche che rispecchiano il mondo attuale.


  • Schlagwörter

    Dante - Dante Alighieri - Divina Commedia - Fotografia - Francesco Carracchia - Medicina e fotografia

  • Zielgruppe

    Hochschulen/Universitäten